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The stream of the Arkage

Come affrontare l'uscita dall'emergenza?

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di Pasquale Borriello

29 giugno 2021

covid-19

Chius@ in casa per mesi, impossibilitati a fare anche le cose più normali, come andare in palestra o al bar per prendere un caffè. Ora ci sembra finalmente di intravedere la fine di una specie di letargo digitale. Sicuramente la pandemia ci ha cambiati per sempre, adesso dobbiamo chiederci: come possiamo affrontare questa uscita?


Comincio con una nota: non sono in grado di aiutarvi ad uscire 'individualmente' dall'evento pandemico. Siamo tutti molto stanchi e un po' più nevrotici di prima: per questo non troverete rimedi in questo post. Magari potete provare con lo yoga o con qualche corso online di mindfulness. Forse, spero, qui troverete qualche spunto interessante dal punto di vista lavorativo.

Concentriamoci sulla luce in fondo al tunnel (se guardate bene è proprio lì)

 

Come prima cosa è importante aver chiaro l'obiettivo. L'obiettivo – ripetiamolo insieme – è superare lo stato di emergenza. Non è sconfiggere il virus perché su quel fronte non è affatto tutto finito. Perché ci sono le varianti, perché non conosciamo ancora bene il virus e perché il ritorno a scuola di milioni di studenti è un'incognita. Ma con disciplina e rigore si può uscire dall'emergenza che ha avuto impatti devastanti sull'economia globale. Le persone e le aziende che usciranno dall'emergenza dovranno avere la voglia di farlo e non importa quanto ci vorrà: l'importante è andare avanti e non fermarsi più. Un passo alla volta e ne saremo fuori. Con o senza virus.

 

Non proviamo a tornare indietro, il 2019 non ce lo ridarà nessuno.

 

Proviamo a fare tesoro di tutto quanto abbiamo imparato in questi mesi senza pensare che alla fine del tunnel ritroveremo il mondo di prima. Perché troveremo un nuovo mondo. Ce ne dovremmo essere già accorti: lì fuori ci qualcosa è cambiato, anche se non tutto. I problemi resteranno ma le abitudini saranno un po' nuove per tutti. Siamo tutti molto più immersi nel mondo digitale e il post-digital è la nuova normalità. Probabilmente questo significa che alcune aziende – quelle più 'digitali' – avranno vita facile mentre quelle 'storiche' dovranno innovarsi rapidamente per non perdere il treno della crescita. Il PNRR definisce 2 linee di crescita per il nostro Paese: la transizione ecologica e il digitale. Se nel 2019 non avevamo messo nel mirino questi 2 obiettivi, è il momento di correggere il tiro.

 

Proviamo a scommettere sull'impossibile.

 

La cosa più ovvia che questa pandemia ci ha insegnato è che ciò che sembra impossibile può manifestarsi con una rapidità ed una violenza incredibili. Nel corso della storia ci sono state innumerevoli epidemie di malattie ben più terrorizzanti del Covid-19 eppure a febbraio 2020 eravamo tutti sorpresi, sconcertati, increduli. Il quattordicesimo secolo è stato segnato da carestie ed epidemie di peste eppure ha dato il via al Rinascimento in tutta Europa. Forse ci piace dimenticare le cose brutte e tenerci solo quelle belle.

 

Ma visto che nel 2020 l'impossibile è divenuto possibile, impariamo a fare tesoro di questa esperienza. Proviamo a immaginare un impossibile positivo. Diamoci obiettivi 10 volte più sfidanti di quelli che ci ponevamo prima della pandemia. Proviamo a scommettere sulla nostra capacità di sorprenderci. E su quella dei nostri colleghi. Un consiglio: provate a scommettere più sulla rapidità dei fenomeni che non sulla loro magnitudine. Quindi, se ad esempio dovete introdurre un cambiamento in azienda o nel vostro team di lavoro, provate a sfidarvi sui tempi del cambiamento più che sulla sua portata. Stiamo vivendo in un mondo estremamente accelerato in cui i cambiamenti sono incrementali. Tanti cicli rapidi di piccoli cambiamenti possono portarvi più lontano di grandi cambiamenti pianificati su periodi più lunghi.

 

Siate affamati di idee nuove.

 

Per affrontare il continuo cambiamento è importante venire a contatto con nuove idee ogni giorno. Per far questo è necessario sicuramente conoscere nuove persone (e in questo il digitale aiuta molto) ma più di ogni altra cosa è porsi nello stato mentale adatto a recepire le novità.

 

Bisogna abbattere i muri della resistenza al nuovo, ovunque siano. Possono essere atteggiamenti mentali oppure processi aziendali, magari è la burocrazia o magari è semplicemente il grande classico 'si è sempre fatto così'.

 

C'è un'altra probabilità che quello che funzionava nel 2019 non funzioni più adesso. È una questione di sopravvivenza. Le aziende hanno bisogno di idee nuove per crescere e prosperare in questa fase di uscita dall'emergenza. Siatene affamati e potrete essere voi i motori della ripresa.

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