Dopo due anni che hanno sconvolto ogni previsione ci eravamo detti “mai più trend!”.
E invece. Come ad ogni inizio anni fioccano i trend report su marketing, consumatori, media, tecnologia. Come sempre, sono bellissimi. E come sempre, sono troppi per leggerli tutti.
Quindi lo abbiamo fatto per voi. Cercando di non fissarci su singole previsioni, ma di interpretare quelli che potrebbero essere i megatrend emergenti del 2022.
I 4 megatrend di cui tenere conto nel 2022
Post-material world
Avremmo potuto scrivere “metaverso”, ma come tutti sappiamo si tratta ancora di terra incognita. Il metaverso - nella forma più propagandata, quella di un mondo 3D - avrà probabilmente bisogno di anni per concretizzarsi, ma non per questo dovremmo ignorarlo. Al contrario: intorno a questa idea si stanno raccogliendo spinte culturali e tecnologiche che cambieranno tutto.
“Tutto ciò che può dematerializzarsi ha già iniziato a farlo.”
La dematerializzazione - in alcuni casi mediata dagli NFT - è infatti già iniziata dove possibile. Questa facilità nel rendere virtuale ciò che non ha bisogno di essere fisico impatterà ogni sistema, basti pensare alle collezioni di moda non più vincolate alle tradizionali stagioni primavera/estate e autunno/inverno.
Reclaim Happiness
Già da anni il tema del benessere personale è emerso come trend solido. La pandemia ha poi spinto molte persone a riconsiderare il proprio equilibrio vita/lavoro, portando al fenomeno (prima americano, poi globale) della Great Resignation: milioni di lavoratori hanno lasciato il proprio impiego pur di riappropriarsi della propria vita.
“Le persone cercano la felicità, costi quel che costi.”
Anche il tema della salute mentale è diventato finalmente evidente e prioritario. Insomma, benessere non è più solo yoga e Peloton (che al contrario, perde colpi) ma un’idea molto più profonda, democratica e sostanziale. Questo si combina con dei trend molto più superficiali, che vedono invece il ritorno di immagini, colori e racconti positivi e ottimistici in comunicazione dopo due anni cupi. Insomma, le persone cercano la felicità, costi quel che costi.
Sustainable Differentiation
Ora che la sostenibilità non è più un trend emergente, ma un’urgenza condivisa da tutti, iniziamo finalmente a vedere diversi modi di interpretarla, contaminazioni con altri linguaggi come il pop, il lusso, la commedia. Vi ricordate quando i brand nominavano le celebrity Creative Directors (pensate a Lady Gaga o Pharrell)? Oggi Taco Bell nomina il rapper Lil Nas X suo Chief Impact Officer.
“Finalmente vediamo tanti modi diversi di raccontare la sostenibilità.”
Intanto il veganesimo si fa strada nei ristoranti stellati, mentre la tendenza del deadstock sta portando il recupero dei tessuti nell’alta moda. È un fenomeno importante perché rende i concetti di sostenibilità rilevanti e accessibili per un pubblico sempre più ampio e diversificato. I puristi potrebbero storcere il naso, ma più siamo meglio è, no?
RetroEverything
A scommettere sulla nostalgia si vince facile, e un po’ di nostalgia è presente in ogni epoca. Il potere lenitivo dei ricordi, però, rende la nostalgia particolarmente rassicurante in un momento storico un po’ destabilizzante. Se da un lato prolifera il mercato del vintage, dall’altro sempre più gli stili degli anni passati ispirano nuovi prodotti, non solo nella moda - dove è sempre successo - ma in campi come l’entertainment o l’automotive.
“La nostalgia non è più solo un rifugio, ma un driver creativo.”
A differenza che nella moda, in questi casi la citazione è sempre consapevole, esplicita e mirata ad ottenere un effetto emotivo. Dopo la scia di serie TV ispirate agli anni ‘80, la stessa decade sta ispirando il design di auto elettriche come la Hyunday Heritage Series Grandeur. Intanto il mondo del packaging guarda alle tinte sature degli anni ‘90. Quello che cambia, quindi, non è la nostalgia quanto il rapporto con essa.
Ecco alcuni tra i report analizzati:
Immancabile, l’ottimo documento di Fjord, agenzia del gruppo Accenture Interactive. Vi piacerà se cercate trend di alto livello.
Probabilmente tra i più belli da guardare, ma anche molto ricco: 100 trend che toccano molte industry diverse, facile trovare qualcosa che vi tocchi da vicino.
Se la maggior parte dei report si concentra su comportamenti e contenuti, il documento di Dentsu offre invece utili raccomandazioni sui canali più interessanti da usare in pianificazione.
Falcon Digital Marketing Trends
Potrebbe essere un po’ l’intruso: Falcon è una piattaforma di social listening, ma il loro trend report è interessante e ben fatto. Rispetto ad altri documenti, i loro trend possono sembrare “vecchi”, ma attenzione: spesso sono proprio i trend maturi ad essere più rilevanti.
Non è forse tra i report esteticamente più gradevoli, ma il documento di TrendHunter ha il vantaggio di concentrarsi su microtrend molto specifici, con un ottimo livello di dettaglio.
Come ogni anno, l’analista Ben Evans pubblica una sua visione sul futuro prossimo della tecnologia. Vi piacerà particolarmente se pensate che le previsioni debbano partire dall’analisi dei dati.
Un po’ più di nicchia, ma se vi interessa capire dove sta andando il packaging, una lettura da non mancare.
Vuoi saperne di più? Ascolta la puntata de "Il Bernoccolo" sui megatrend