L'anno scorso se ne è parlato tanto perché è diventato un trend: il Digital Detox. Noi avevamo già dedicato un articolo al tema e quest'anno si riprende a parlarne. Forse perché si avvicinano le vacanze e siamo arrivati all'estate tutti un po' "fusi". E forse anche perché il nuovo sistema iOS 12 dell'iPhone che esce a settembre avrà una funzione di digital detox incorporata.
Cosa ha a combinato Apple?
Apple introdurrà con il nuovo sistema operativo iOS 12 per iPhone e iPad una funzione chiamata Screentime: serve a monitorare l'utilizzo delle nostre app e, se lo vogliamo impone alcune limitazioni. Esce a settembre ma è già disponibile in versione beta, se volete provarlo quest'estate.
In particolare, Screentime permette di limitare le ore di utilizzo di alcune app o bloccarne altre in determinati orari. È come programmare una disconnessione dalle fonti principali di distrazioni.
Potremmo ad esempio limitare l'utilizzo di Facebook ad un'ora al giorno, oppure bloccare Instagram dopo le 9 di sera perché vogliamo passare un po' di tempo libero con la nostra famiglia.
Dopo l'Adblock di Safari, questo sembra un altro bel colpo di Apple al business della pubblicità online su cui prosperano Facebook e Google.
Ma in realtà l'attenzione da parte degli utenti all'abuso degli strumenti digitali è un trend a prescindere da Apple: presto anche Instagram aggiungerà una funzione per calcolare il tempo speso (o perso?) a scrollare il feed.
Anche se in realtà quasi nessuno fa davvero digital detox!
Il digital detox 'originale' prevede la disconnessione completa dai device tecnologici per riscoprire il bello di essere liberi dalla schiavitù delle notifiche e dei messaggini. E magari recuperare un po' di tempo con la propria famiglia e i propri amici. Per i bambini sembrerebbe essere addirittura necessario per garantirgli uno sviluppo fisico e neurologico sano.
La disconnessione completa, in un mondo iperconnesso, è un po' come chiedere a tutti di usare le carrozze perché le auto inquinano. La soluzione non è la carrozza, ma esiste: è l'auto completamente elettrica.
E l'auto elettrica del digital detox potrebbe essere la funzione 'Screentime' dell'iPhone.
Cosa significa il digital detox per il digital marketing e per l'advertising online?
Per i marketer, il digital detox degli utenti è un incubo: se le persone non sono connesse non possono essere raggiunte dalle iniziative di digital marketing e quindi spariscono dai radar.
Ma potrebbe essere anche un'opportunità: spostarsi dalle metriche dell'attenzione a quelle qualitative. Non potremo più cercare il successo cercando soltanto di massimizzare le views o il tempo di permanenza sul nostro sito, perché tale tempo sarà sempre più contingentato dall'utente stesso (con la 'complicità' della piattaforme).
Dovremo quindi cercare di pianificare e misurare il successo di una campagna con nuove metriche. La metrica del successo diventerà il successo stesso: se una campagna funziona dovrà avere degli impatti rilevanti al di là dei contenuti della campagna stessa. Ad esempio un impatto sulle vendite. O magari sull'equity del brand.
Addio vanity metrics! Ma nella pratica cosa succede?
Quel che è certo, è che il digital detox è una moda e presto sarà addirittura embeddato nell'iPhone, anche se sembra un controsenso.
Perfino Chiara Ferragni e Diletta Leotta, le bionde influencer nostrane, hanno provato il digital detox dopo che hanno deciso di passare qualche giorno a rilassarsi in spa di lusso (dove una delle regole era proprio quella di limitare l'uso dello smartphone). Purtroppo sembra che almeno una delle due non ci sia riuscita.
Come marketer, dovete considerare che gli utenti avvertono la necessità di disconnettersi e rispettare questa loro esigenza.
E se non siete come Diletta Leotta, potete provare su voi stessi l'ebbrezza del Digital Detox dando un'occhiata ai nostri consigli utili e sempre validi.