L’utilizzo dello smartphone ci ha bruciato il cervello e ha messo in pericolo i nostri bambini. Dobbiamo assolutamente fare qualcosa. O forse, più semplicemente, è giunto il momento di staccare un po' e di riscoprire il bello di essere disconnessi.
In primavera, durante l’evento Google I/O dedicato agli sviluppatori, Sundar Pichai, CEO di Google, ha stupito un po’ tutti cominciando il keynote in modo inatteso. Invece di parlare di dati di vendita o delle nuove versioni del software in arrivo, ha parlato di birre e hamburger. Anzi, nello specifico: ha dichiarato che Google ha finalmente risolto un grave bug di un’icona molto importante, spostando la fetta di formaggio tra hamburger e pomodoro.
Non c'è che dire, per una volta abbiamo potuto godere del lato umano di uno degli uomini più potenti del pianeta. Non pago di ciò, Sundar ha dichiarato che ha deciso anche di risolvere il problema dell'icona della birra in cui la schiuma fluttuava al di sopra del liquido, in modo inspiegabile.
Abbiamo capito che anche per l’uomo con lo stipendio più alto al mondo (quasi 400 milioni di dollari), cazzeggiare è bello.
Durante lo stesso Keynote, abbiamo assistito anche a una dichiarazione d’intenti molto precisa: Google sa che usiamo lo smartphone un po’ troppo e vuole aiutarci a risolvere il problema. Se volete guardare il keynote, potete far partire il video qui sotto (scorrete dal minuto 70 in avanti).
Cosa sta facendo Google per noi?
Secondo Google, il 70% delle persone vuole essere aiutata a disconnettersi dallo smartphone, perché sa che è diventato una vera e propria dipendenza. E allora, la nuova versione di Android (P) avrà una serie di funzioni che faciliteranno la disconnessione. Ci sarà ad esempio la funzione “shush”: capovolgi il telefono con lo schermo verso tavolo e non ti disturba durante le riunioni. Oppure la funzione “wind down”: dopo una certa ora lo schermo diventa grigio così siamo meno invogliati a usarlo quando è ora di dormire.
Ma le novità non finiscono qui: ci saranno nuove funzioni di ‘detox’ anche su Youtube.
Insomma, Google ha lanciato un programma di Benessere Digitale. L’obiettivo è raggiungere il cosiddetto ‘Meaningful Engagement’ con i propri device, ovvero usarlo soltanto quando ha senso.
Apple con il nuovo sistema iOS 12 per iPhone e iPad introdurrà delle funzioni molto simili: ve ne abbiamo già parlato.
Anche Facebook sta lavorando a una feature che misura quanto tempo passiamo sull’app e ci avvisa quando superiamo il limite.
Il concetto di Digital Well Being
Il ruolo delle grandi aziende del mondo digitale è cambiato: ora devono dimostrare di essere amichevoli e mettere l’umanità prima del business. Gli scandali come quello di Cambridge Analytica e della Brand Safety su Youtube hanno sensibilizzato l’opionione pubblica, che chiede di essere rispettata.
La Silicon Valley risponde dichiarando apertamente di voler aiutare le persone. Facilitarne la disconnessione è il primo passo, anche se apparentemente è contraria alle logiche di business basate su utenti ingaggiati che vedono pubblicità.
Ma se questi grandi colossi provano a mostrare il loro lato umano, anche noi marketer dobbiamo farlo.
Anche noi marketer dobbiamo essere umani. Vi ricordate del "Canto di Natale" che vi abbiamo proposto 6 mesi fa? Ecco, ripartiamo da lì e cerchiamo di riscoprire la nostra umanità.
Magari a modo nostro: cavalcando i trend.
La disconnessione è un trend, tanto che il New York Times parla di JOMO: Joy of Missing Out. Ovvero la gioia di perdersi gli ultimi update. È l’opposto della FOMO (Fear of Missing Out).
Allora il mio augurio per queste vacanze è di recuperare le relazioni umane, senza smartphone né social, per staccare un po' da tutti i device diabolici di cui torneremo a circondarci a settembre (statene certi).
E se volete qualche consiglio su come fare, potete dare un'occhiata alle istruzioni per un digital detox estivo qui sul blog oppure in formato podcast da ascoltare in cuffia sulla spiaggia.
Buone vacanze e buon JOMO!