Secondo alcuni i chatbot sostituiranno le app sugli smartphone. Per la pagina di Wikipedia sono un esperimento "insoddisfacente", ma per Mark Zuckerberg sono il futuro dell'interfaccia utente. Chi ha ragione?
Partiamo da un fatto certo: i chatbot sono diventati un trending topic ed è meglio capire il prima possibile cosa sono e a cosa servono.
Un chatbot è un software, solitamente accessibile via Internet, che riceve ed esegue comandi con un'interfaccia conversazionale testuale o audio.
Questo significa che l'esperienza utente è quella di "parlare" con un bot – una macchina – che risponde alle nostre domande ed esegue i nostri comandi. La conversazione può essere testuale, come avviene con i Messenger Bot di Facebook, oppure vocale come nel caso di Siri su iOS. Le due opzioni ovviamente non si escludono in quanto il riconoscimento e la sintesi vocale sono tecnologie esterne al chatbot, e funzionano ormai anche piuttosto bene.
Quali sono i problemi dei chatbot?
I problemi dei chatbot attualmente infatti non riguardano la comprensione delle frasi in sé ma l'aspetto del senso (la semantica) di tali frasi:
- 1) non possono eseguire i compiti richiesti perché non sono stati programmati per farlo oppure (forse peggio)
- 2) non capiscono affatto il senso della richiesta e la fraintendono
In entrambi i casi la frustrazione dell'utente è ampia: nel primo caso la risposta è nulla e nel secondo la risposta è inutile.
Ma i chatbot sono davvero inutili?
Siamo lontani dall'intelligenza di HAL di 2001 Odissea nello Spazio, ma anche dall'esperienza virtuale del film HER. Eppure l'interfaccia conversazionale sembra essere l'interazione del futuro: non è limitata alla dimensione sullo schermo ed è pronta all'Internet of Things. Sembra che gli utenti preferiscano già oggi utilizzare gli input vocali per chiedere indicazioni stradali al navigatore e per breve domande.
Insomma, il chatbot offre la perfetta esperienza di interazione post-digital perché è più efficiente e naturale rispetto perfino agli schermi touch.
Alcuni esempi di chatbot che funzionano.
I chatbot, al momento, forniscono diverse tipologie di servizi. Si va dai chatbot semplici e con risposte predefinite come quello di Quartz a quelli più complessi e onniscienti come Alexa di Amazon.
Ecco un breve elenco:
- • il bot per ordinare i fiori
- • il bot per avere informazioni sul volo e quello per prenotarli
- • il bot per le informazioni dell'NBA
- • i bot con le notifiche di Repubblica.it (ma ce l'ha anche il Corriere.it)
- • il bot che ti consiglia la giacca perfetta
- •l'assistente virtuale della banca Swedbank
Fuori categoria sono tutti i chatbot quasi umani creati dai colossi della Silicon Valley, i vari Siri, Cortana, Alexa, Facebook M e Google Assistant. Quelli sì, che sono molto vicini all'esperienza di HER.
(Cover photo di Antonio Tajuelo)