Trend, news, ads e neologismi vari: negli ultimi anni i media ci impongono notizie di ogni tipo attraverso i social.
Sono passati 14 anni dalla nascita di Facebook e abbiamo ormai imparato la salvifica “arte della selezione”: giriamo alla larga da acchiappaclick e fake news e ci concentriamo esclusivamente su quegli articoli innanzitutto autorevoli, e in grado di donare un reale valore aggiunto.
Ma c’è anche chi la pensa diversamente, e che crede che la mole di informazioni che arriva dal web ci renda impazienti, annebbiandoci i pensieri e rendendoci addirittura dei “dummies”.
Questa vicinanza e questa immediatezza non appiattiscono forse il nostro bisogno di ricerca? Eppure, tutto questo ha rappresentato un’opportunità per i brand: comunicare valore.
È in questa assenza di spazio e tempo che si posiziona, con la sua semplicità a la sua esuberanza tecnologica, l’era del post-digital - in cui viene data alle persone la possibilità di vivere una realtà potenziata, a metà tra il fisico e la fervida immaginazione. E questo apre le porte a infinite possibilità.
Sono queste le cose a cui le persone danno ascolto. perchè il pubblico, come anche il giovanissimo pubblico, è tornato - finalmente - a ricercare la bellezza e la bontà autentiche. La καλοκαγαθία per intenderci.
Ed è proprio questo che spinge molte aziende a comunicare in una maniera diversa, senza dover parlare dei prodotti in sé, ma partendo da una narrazione emotiva come lo storytelling per poi elevarsi fino a inglobare temi più alti: l’etica, il rispetto della natura e dell’essenza stessa delle cose. È l’unico modo per salvarci, per salvare l’economia e il Mondo intero.
L’antropocene deve arrivare alla noosphera per modellare il Pianeta attraverso il pensiero, ma con un impatto tutto positivo.
È diventato un imperativo urgente, un must a cui i brand devono aspirare, a cui bisogna allinearsi. Non solo come moda del momento: molti di loro ci credono davvero e che lo vogliano o no, fanno comunque del bene alla Terra oltre che a loro stessi.
E anche noi come individui siamo già educati da tempo. Un esempio? Tutte le volte che compriamo un prodotto e spendiamo i nostri soldi sentiamo questa voce interiore forte, che ci intima: “scegli questo, si batte per una buona causa, per il mondo!”. L’antitesi uomo-natura è sorpassata e ribaltata: adesso è l’uomo a doverla salvare e salvaguardare, come nel caso di Patagonia vs Trump.
Ogni volta che facciamo la differenziata, che ci laviamo, che ci spostiamo con un mezzo, in realtà stiamo pensando e stiamo agendo in modo sostenibile.
L’unica via per la comunicazione è la comunicazione che dà un valore, che fa sentire che il tempo che ci si dedica non è perso.
Ci sono quindi i modi più strani per comunicare un valore e per prendere una posizione netta su temi anche delicati. E c’è chi lo fa nei modi più disparati e con una bella dose di originalità.
Poi c’è anche chi cambia idea... e non è mai troppo tardi per farlo (anche se dopo qualche decennio). Chi esplora e sviluppa nuove idee.
C’è chi narra una storia: Airbnb, un’esperienza di ospitalità e ricordi.
Chi cambierà davvero il futuro con un’idea geniale che racchiude tutta la tecnologia degli ultimi 20 anni: LABO, dove appunto ci si chiede se un giorno saremo più capaci di riconoscere la realtà dalla fantasia.
E voi? Che valore date?