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The stream of the Arkage

Unveil Blockchain

Picture of Matteo Maria Ambrogi

di Matteo Maria Ambrogi

26 febbraio 2019

blockchain

Sarebbe uno di quei casi da introdurre con una frase a effetto stile "negli ultimi due anni si sente molto parlare di…”. In effetti di Blockchain si sta parlando parecchio, specie in alcuni ambienti e settori, e soprattutto per gli enormi guadagni economici che ne sono scaturiti. È pur vero, però, che sono ancora molti gli ambiti in cui questa tecnologia non ha sviluppato per intero il proprio potenziale, rimanendo un tema misterioso in mano ai pochi eletti Architetti di Zion.

Non siete dunque del tutto in ritardo per mettervi in pari sull’argomento. Noi vogliamo affrontarlo senza alcun piglio da guru e nel modo più semplice possibile. Non a caso, per sgombrare il campo dagli equivoci, abbiamo deciso di raccontare cos’è la Blockchain iniziando in realtà da…

 

Cosa non è la Blockchain

 

La Blockchain non è un modo per far soldi e “non è i Bitcoin”, sebbene proprio dalla criptovaluta (e dalla bolla speculativa e dagli investitori che se ne sono arricchiti) sia stata resa famosa. Questa è una premessa necessaria per scardinare qualsiasi preconcetto e comprendere invece…

 

Cos'è la Blockchain

 

Che in forma molto ma molto semplificata è un sistema di memorizzazione di dati sicuro e assolutamente non falsificabile. Una sorta di registro pubblico digitale condiviso e reso immutabile dall'attività di una catena (“chain”) di server distribuiti che, a cascata, validano ciascuno la veridicità di una medesima informazione ad ogni suo passaggio dal blocco (block”) precedente. Ora sapete perché si chiama "blockchain".

Blockchain Stream Arkage

 

In poche parole, da una struttura di validazione centralizzata, in cui ogni informazione è salvata in un unico punto, con la Blockchain si passa ad un sistema decentralizzato che dice addio al concetto di owner unico dell'informazione.

 

Che significa tutto questo? Essenzialmente 2 cose:

  • (1) ciascun blocco della catena ha gli stessi diritti di proprietà e verifica su una data informazione rispetto agli altri:
  • (2) attaccare/hackerare un singolo blocco, alterandone il contenuto, non sortisce alcun effetto sull’informazione reale, garantita dal lavoro dei blocchi circostanti che non autenticherebbero sue eventuali alterazioni.  

Per fare un esempio, immaginiamo un’ipotetica sceneggiatura di un film. Ipotizziamo che ci sia uno studente un po’ nerd che per fare colpo sulla sua innamorata, la cheerleader più in vista della scuola, entra nel database dell’Istituto per cambiare i risultati dei propri test e diventare l'eroe della ragazza. Ecco, se questa scuola, oggi, mettesse le schede di ciascuno studente in Blockchain, tale escamotage sarebbe irrealizzabile: il giovane, infatti, dovrebbe manomettere contemporaneamente il 51% dei blocchi dell'intera catena affinché la modifica venga accettata e interpretata come "credibile".
 

Il bello della Blockchain, però, non sta solo nella sicurezza o nella sensazione di sicurezza che un sistema apparentemente "inattaccabile" può trasmetterci, ma anche nella trasparenza che è in grado di assicurare. Quando il dato è immesso in questo network distribuito diventa infatti unico, certificato, valido e accessibile in ogni momento e da qualsiasi luogo.

 

 

Gli Smart Contract

 

Il concetto di unicità è valorizzato dal sistema degli Smart Contract, un set di protocolli informatici che verificano o fanno rispettare la negoziazione o l'esecuzione di un contratto con le sue relative clausole stipulato autonomamente tra due parti. Un esempio eclatante sono gli Smart Contract sulle licenze del copyright o sugli schemi di crittografia finanziaria per i contratti finanziari. Gli Smart Contact rendono una transazione, un file o un voto di un esame un'entità unica nel network, vera e non alterabile proditoriamente. È facile allora intuire che che se uno Smart Contract vincola in modo certo e sicuro, se non c'è modo di contraffarlo insomma, non è più necessario nessun intermediario di sorta. E che il nostro studente nerd di cui sopra dovrà trovare un altro trick per conquistare la cheerleader :D

 

 

La disintermediazione

 

Un concetto particolarmente potente in questo contesto, in grado di migliorare, su tutte, le funzioni dei Pubblici Registri, degli Enti o delle BancheBasti pensare che in alcuni Stati le vendite delle case sono già gestite in Blockchain e validate dalle controparti. Si tratta dunque di transazioni che avvengono senza intermediari: tutte le informazioni sull'immobile vengono trasferite al nuovo proprietario e il processo è concluso.

 

O ancora: in Estonia l’autorità per le strade riceve i certificati medici digitali ed eroga le patenti di guida senza ulteriore necessità di fornire documentazione da parte del cittadino. Sempre in tema di mobilità, l'ACI (Automobile Club d’Italia) ha realizzato un sistema per registrare su Blockchain tutti gli eventi legati a un veicolo (tagliandi, riparazioni, cambi gomme, chilometraggio, etc.). L’obiettivo è quello di fornire una visione ufficiale e unica della storia dell'auto, utilissima anche in fase di vendita.

 

In materia di copyright, stanno invece nascendo sistemi che riescono a garantire la patria potestà di un bene intellettuale. È il caso di UProov, una società che tramite timestamp e token tutela l’autenticità di foto, video e audio. Il meccanismo è così sicuro che il dato erogato può essere utilizzato finanche in tribunale come prova.

 

Ma sono molte, in generale, le realtà che permettono agli artisti non solo di dichiarare la proprietà delle loro opere ma anche di creare e registrare stampe a tiratura limitata con la storia completa del manufatto e di gestire la certificazione di licenze e uso commerciale delle opere d’arte. Nei settori della domotica, della cybersecurity e dei lettori biometrici, bisogna invece segnalare Goldilock, una tecnologia - in fase di brevetto - che utilizza la Blockchain per autenticare gli smartphone e, successivamente, abilitare l'accesso dei loro possessori ad asset digitali tenuti fisicamente offline. 

 

 

Certificazione di filiera

 

La contraffazione è un cancro che affligge la manifattura e la produzione mondiale: secondo la CNN Business (2016), i beni “taroccati” rappresentano un valore di circa 461 miliardi di dollari.

Intervenire nella certificazione dell'intera catena di produzione è divenuto un obiettivo strategico in chiave aziendale per la comunicazione al pubblico di trasparenza e qualità. Poter garantire, infatti, che il proprio prodotto è originale, vero e autentico in ogni suo componente, è una necessità etica oltre che un riconoscimento all’eccellenza del brand. 

 

 

Blockchain è sinonimo di qualità

 

Ecco perché la Blockchain non è affatto un semplice "modo per far soldi”. Si tratta piuttosto di una strategia volta a validare la qualità di un prodotto con una estrema attenzione ai dettagli e una particolare cura nei confronti del consumatore finale.

Come poter garantire che un elemento, anche solo semilavorato, sia prodotto in condizioni etiche e nel rispetto dei diritti umani? E che rispetti gli standard qualitativi richiesti dall’azienda? Tracciando ogni singolo elemento nella catena di produzione e di distribuzione.

 

Walmart, Nestlé, Dole Food, Driscoll’s, Tyson Foods e Unilever sono solo alcuni dei grandi marchi internazionali al lavoro per definire la corretta modalità di utilizzo della tecnologia blockchain e rendere completamente trasparenti i loro alimenti. Carrefour, da settembre 2018, permette ai clienti italiani di accedere alle informazioni relative ai prodotti acquistati attraverso un QR Code. Anche Perugina, supportata da Microsoft, sta sperimentando una tracciatura che parte dalla fabbrica in Italia e raggiunge importatori e distributori esteri in ottica anti-contraffazione. Spotify ha acquisito di recente Mediachain per creare un sistema più equo e cristallino nella gestione delle royalty nel mondo musicale. Everledge già da qualche tempo certifica la provenienza di oltre 1 milione di diamanti al fine di favorire un impatto positivo su collettività, ambiente ed economia. 

blockchain_embed_arkage_aqer

Una innovativa realtà del mondo Blockchain è AQER, il primo ecosistema media al mondo che sfrutta questa tecnologia per far incontrare brand e vlogger/influencer nell’ambito di campagne programmate o contest pubblici. Il marketplace fondato da Philippe Perotti garantisce efficacia all’azione digitale (grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale che classifica gli utenti in base a vari KPI) e trasparenza nelle contrattazioni (mediante l’utilizzo di un token di qualità che garantisce pagamenti immediati, sicuri e senza alcuna intermediazione). AQER è ufficialmente nostro partner dalla metà di febbraio: una collaborazione inaugurata durante la recente campagna “B the Star”, da noi ideata e realizzata per Mercedes-Benz Italia in occasione del lancio della nuova Classe B e che rende Arkage la prima agenzia di comunicazione a pianificare su una piattaforma Blockchain.  

Cosa volevamo dimostrare con questo post?

 

In conclusione: tecnologia Blockchain sta diventando sempre più sostenibile e utilizzabile su larga scala. E poi se ne può parlare tranquillamente senza mai tirare in mezzo i famigerati Bitcoin, o al massimo citandoli una mezza volta - e senza alcun fine didascalico - come abbiamo fatto noi!

 

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